Diglyphus isaea

Parassotoide di Liriomyza spp.

Dettagli

Confezioni

Barattoli da 250 ml

Conservazione

In frigorifero. NON congelare! Eseguire il lancio entro e non oltre 18 ore dalla consegna!

Contenuto

250 adulti con la necessaria alimentazione
Download
Approfondimenti
Descrizione

I Minatori fogliari Liriomyza spp. I minatori fogliari che attaccano orticole ed ornamentali appartengono al gruppo dei Ditteri Agromizidi. In Europa sono presenti principalmente 3 specie: Liriomyza bryoniae, L. trifolii e L. huidobrensis. In tutte e 3 le specie, le femmine adulte misurano 2‐3 mm e hanno la livrea nera con la caratteristica macchia gialla sullo scutello dorsale. Solo gli specialisti sono in grado di determinare con certezza la specie. I maschi sono invece di dimensioni più ridotte (1,5 mm). La femmina con l’ovopositore è in grado di perforare l’epidermide fogliare e di formare delle aperture circolari dalle quali si alimenta della linfa. In punture dello stesso tipo avviene anche l’ovideposizione, ma quelle di ovideposizione sono più piccole e di forma ovale.

Dall’uovo schiude la larva che inizia subito a scavare una galleria nel mesofillo fogliare. Si distinguono 3 stadi larvali. Raggiunta la maturità la larva pratica un’apertura a semiluna nell’epidermide fogliare e va ad impuparsi nel terreno. A volte, soprattutto con elevata U.R. e/o grandi livelli di infestazione, l’impupamento avviene direttamente sulla foglia. Il tempo dello sviluppo preimmaginale dipende dalla temperatura (per es. per L. trifolii 12‐14 giorni a 30°C e 54-61 giorni a 15°C). Un adulto vive al massimo 1-2 settimane. Il numero di uova deposte dipende dalle specie, dalla pianta ospite e dalla temperatura e può variare da poche decine ad alcune centinaia.

Danni. I danni degli Agromizidi minatori sono segnalati su molte orticole e ornamentali; su queste ultime anche le punture di alimentazione possono costituire un danno estetico. I minatori danneggiano la pianta per la riduzione del potenziale fotosintetico e possono causare anche il disseccamento della foglia.

Il parassitoide Diglyhus isaea è un Imenottero Eulofide presente in Europa, Asia e Nord‐America. L’adulto, di colore nero con riflessi metallici, misura 2‐3 mm. Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e sono riconoscibili per la striscia giallastra nelle zampe posteriori. La femmina ricerca attivamente la larva nella mina, la paralizza se questa è di 3° età e depone esternamente alla vittima il proprio uovo bianco. D. isaea è quindi un ectoparassitoide. La larvetta dell’Imenottero comincia ad alimentarsi della Liriomyza che, essendo paralizzata, rimane viva senza poter opporre resistenza. D. isaea passa attraverso 3 stadi larvali. Una volta raggiunta la maturità la larva si sposta indietro nella mina per impuparsi utilizzando i suoi escrementi per rafforzare una camera pupale composta da 6 elementi che tengono separate l’epidermide superiore da quella inferiore. Queste “colonne” sono visibili ad occhio nudo come sei piccoli puntini neri. La pupa è di colore verde e poi vira al nero. Alla fine, attraverso un foro circolare sull’epidermide superiore, sfarfalla un nuovo adulto. Il periodo di sviluppo preimmaginale dura da 13 gg (a 25°C) fino 33 gg (a 16°C). L’adulto vive da 10 giorni (a 25°C) fino a 32 giorni (a 20°C) e depone un totale da 200 a 300 uova. E’ così facilmente spiegabile la grande efficacia di D. isae ache ha un tasso di incremento più rapido rispetto al suo ospite. La femmina del parassitoide può svolgere anche una intensa attività di predazione sulle larve di I e II età di Liriomyza; infatti queste larve, troppe piccole per essere oggetto di parassitizzazione, vengono ferite con l’ovopositore e la femmina ne succhia l’emolinfa (Host‐feeding). A 20°C una femmina può predare fino a 70 larve del minatore fogliare. Una larva predata può essere riconosciuta perché contenuta da una mina bloccata precocemente e di ridotte dimensioni.


CONSIGLI PER L’IMPIEGO

Colture. D. isaea può essere applicato in diverse colture orticole (pomodoro, melanzana, sedano, melone, zucchino, ecc.) e ornamentali (gerbera, crisantemo, ecc.) contro gli Agromizidi minatori.

Lancio del parassitoide. L’introduzione precoce è sempre raccomandata anche se D. isaea è in grado di ostacolare anche infestazioni già in atto. Si consigliano lanci ripetuti con minime quantità dell’ausiliare (totale: 0,5-2 individui/m²). Il grande vantaggio dell’Imenottero Eulofide è quello della rapida crescita della sua popolazione che permette il contenimento dei minatori in un breve periodo di tempo. Aprire la confezione solo all’interno della serra; quindi camminando sulla fila principale lasciare che gli adulti del parassitoide volino fuori dal barattolo; in caso di focolai di infestazione, distribuire una concentrazione maggiore di insetti utili.

Temperatura. D. isaea è un ausiliare particolarmente adattato alle condizioni mediterranee ed è in grado da solo di contenere le pullulazione del fitofago senza far ricorso (come nel Nord‐Europa) a Dacnusasibirica. Con l’approssimarsi della buona stagione anche la popolazione selvatica di D. isaea può entrare nelle serre e svolgere la propria azione di contenimento a carico di tutte le specie di Liriomyza.

L’impiego di alcuni insetticidi selettivi, come ad esempio azadiractina A (NeemAzal-T/S) per riequilibrare alcune situazioni problematiche o per ridurre il potenziale di inoculo di Liriomyza, può migliorare e semplificare l’azione di D. isaea e consentire anche riduzioni dei quantitativi di lancio. D. isaea può essere usata in combinazione con agrofarmaci selettivi. In caso di dubbi inerenti la selettività di un determinato principio attivo verso D. isaea contattare l’Area Tecnica BIOGARD di CBC (Europe) S.r.l. (tecnicobiogard@cbceurope.it).


CAMPI E DOSI DI IMPIEGO

Pomodoro, peperone: 0,1‐0,2 adulti/m² in uno‐due lanci alla comparsa dei primi sintomi di infestazione

Melanzana: 0,2‐0,3 adulti/m² in uno‐due lanci alla comparsa dei primi sintomi di infestazione

Insalata: 0,1‐0,2 adulti/m² dopo circa una settimana dal trapianto; ripetere il lancio ad ogni trapianto durante tutto il periodo estivo più rischioso per gli attacchi di Liriomyza

Sedano: 0,1‐0,2 adulti/m² alla comparsa delle prime mine o dei primi adulti; ripetere eventualmente dopo 2‐3 settimane

Gerbera: 0,3‐0,5 adulti/m² da ripetere tutte le volte che per causa di altri fitofagi si deve intervenire con prodotti tossici per il Diglyphus