Cucurbitacee e ragnetto rosso è un binomio quasi inscindibile e che prosegue oltre la raccolta per le zucche, in particolare per la tipologia Delica. Infatti, con la raccolta vengono portati in magazzino anche esemplari del fitofago e le zucche, una volta stoccate nei magazzini in attesa della commercializzazione, possono venire attaccate dal ragnetto rosso, che può dare vita a popolazioni in rapido sviluppo con presenze tanto spettacolari quanto dannose. Le zucche attaccate vanno incontro, nel migliore dei casi, ad una tipica decolorazione ben visibile, mentre si può arrivare anche un progressivo degrado dei tessuti con conseguente marcescenza. Quando si arriva in queste condizioni, l’unico mezzo a disposizione sono i lavaggi per ripulire le zucche attaccate e salvare il salvabile, con costi operativi molto alti e gravi ripercussioni sul valore commerciale del prodotto.
Per prevenire lo sviluppo del ragnetto rosso, di più semplice gestione e di maggiore efficacia è il lancio sui bins dell’acaro predatore Phytoseiulus persimilis che nelle condizioni di magazzino trova un ambiente ideale per insediarsi, svilupparsi e colonizzare autonomamente l’ambiente di stoccaggio, determinando un controllo duraturo. L’introduzione del fitoseide dovrebbe avvenire nei giorni immediatamente successivi alla raccolta e stoccaggio così da intervenire tempestivamente sui ragnetti rossi presenti sulle zucche e provenienti dal campo, evitando lo sviluppo di popolazioni dannose del fitofago.
Tuttavia, la condizione più comune è quella di rendersi conto della problematica in ritardo, in condizioni nelle quali qualsiasi tipo di trattamento “curativo” diventa difficile o irrealizzabile, al contrario della lotta biologica con Phytoseiulus che manifesta in queste condizioni di magazzino le massime potenzialità di sviluppo e controllo.
I fitoseidi vanno semplicemente distribuiti sulle zucche dove inizieranno subito la caccia al ragnetto rosso. Si tratta di un’operazione molto semplice, in quanto il predatore è commercializzato disperso in un materiale disperdente neutro che consente piccoli inoculi diffusi nei vari bins, contando poi sulla spontanea capacità di diffusione del predatore nell’ambiente di stoccaggio.
In condizioni di normalità, si impiega un FitoPAK 2000 ogni 3 -5 cassoni di portata inferiore a 3 quintali, con impiego delle dosi più alte in “lotti” particolarmente colpiti.